Formati e numero di fotogrammi al secondo. Le caratteristiche video che devi conoscere

Le caratteristiche video che devi conoscere

Formati e numero di fotogrammi al secondo: le più importanti caratteristiche video

Bentornati, amici miei. In attesa che sia davvero estate – e per ricordare le torride giornate del 2013 – vi propongo un articolo inedito che ho scritto nelle lunghe giornate dello scorso agosto. Parliamo di caratteristiche video e di tutto quello che occorre sapere sull’argomento.

Parliamo di caratteristiche video. Ho buttato giù queste righe dopo molte mail che chiedevano la stessa cosa: una serie di articoli che parlassero delle basi, dei fondamenti del video.

Eccovi accontentati. Partiamo dalle cose più semplici: formati, standard, definizione e numero di fotogrammi. L’articolo è diviso in due parti: la seconda è già pronta e verrà pubblicata a breve.

Le caratteristiche video – formati e standard

Estate: maledetta e benedetta estate. Il tempo non basta mai, il sole picchia e a quaranta gradi si fa fatica a lavorare, figuriamoci a scrivere.

La controffensiva al caldo si prepara armati di ombrellone e mohito, Macintosh portatile e piedi a mollo nel lago (ah: grazie fratello lago…).

Torniamo alla grande con un argomento interessantissimo: parliamo di definizione video e standard di registrazione.

Sono stato letteralmente sommerso (per continuare la metafora balneare) da domande su questo argomento: quindi è arrivato il momento – come promesso tempo fa – di dedicare uno o due post a questo tema che appare scontato agli utenti più tecnici, ma che invece genera molte confusioni nei fotografi o nei filmmaker meno avvezzi al mondo digitale.

Caratteristiche video - I dettagli del video con HD-DSLRUn post per spiegare le principali incognite e risolvere una volta per tutte i molti dubbi.

Chiariamo una cosa: su internet esistono decine di post che riguardano i vari formati di registrazione. Ma sono pochi, o nessuno, quelli che trattano il problema del punto di vista delle HD-DSLR. Proviamo a personalizzare un po’ la faccenda e tirare qualche filo.

SD vs HD vs 4K (Super HD/Ultra HD)

Quando si parla di caratteristiche video e standard di registrazione, occorre tenere in considerazione tre parametri: grandezza del frame, frequenza dei fotogrammi (frame rate) e modalità di scansione.

Tuttavia occorre fare una prima distinzione tra definizione standard (SD) e alta definizione (HD).

La modalità SD crea immagini più piccole e meno dettagliate della HD. Di solito la sigla SD indica fotogrammi di 720×576 pixel oppure 720×480 pixel. La sigla HD indica risoluzioni di 1920×1080 pixel oppure 1280×720 pixel.

Va detto subito che la standard definition NON appartiene al mondo delle HD-DSLR. Se sbirciamo nel menu, infatti, tra le opzioni disponibili non ne esiste alcuna che permetta di lavorare in SD.

Caratteristiche video - I dettagli del video con HD-DSLRIl motivo è semplice: la standard definition fa schifo. Sucks, come direbbe il mio amico Ray, musicista di talento.

Esiste, lo sappiamo, una modalità 640x480p, ma chi l’ha mai usata? Nessuno credo: per questo penso sia corretto dire che le HD-DSLR sono progettate per l’alta definizione. 1080p oppure 720p. Stop.

Il nuovo 4K

Quando parliamo di 4K (oppure Super HD/Ultra HD) si intende invece un formato ancora in evoluzione che corrisponde a circa 4 volte l’alta definizione, spesso con le risoluzioni 3840×2160 pixel, 4096×2304 pixel oppure 4096×3072 pixel.

Forse cinque o sei anni fa era possibile ancora lavorare in definizione standard senza vergognarsi.

Oggi è del tutto impossibile. E’ così serrata la competizione, così facile (e, detto tra noi, così economico) l’aggiornamento tecnologico, che lavorare in SD è inconcepibile, se non altro per una questione di rispetto verso i clienti. Quindi non perderemo tempo a distinguere tra i vari formati di standard definition.

Quello è il passato: e se non fosse per i gloriosi DVD (che ancora lavorano con esportazioni SD) questo sarebbe davvero un argomento archiviato.

Sulla questione DVD torneremo più avanti. Potremo creare esportazioni per DVD direttamente da file in alta definizione.

Per ora passiamo oltre, e cerchiamo di capire come funzionano i formati internazionali.

Le caratteristiche video – PAL e NTSC

Altra distinzione fondamentale che conoscerete tutti: quella tra formato PAL e formato NTSC. Si tratta di due standard per la distribuzione broadcast dei contenuti video.

Caratteristiche video - I dettagli del video con HD-DSLRIl mondo, infatti, è diviso in due grandi schieramenti: quelli che usano il formato televisivo NTSC (Nord America, Canada, alcuni paesi dell’America Latina, Giappone) e il formato PAL (Europa, Sud America, Africa, Australia e la quasi totalità dell’Asia).

Il primo, se dovessimo semplificare, impiega 30 fotogrammi al secondo (fps) mentre il secondo 25 fps.

Fino a qualche anno fa esisteva anche il formato Secam, prodotto dai nostri cugini d’oltralpe e largamente diffuso anche nelle colonie francofone.

Oggi la maggior parte di questi paesi è passato o sta passando al formato PAL.

Anche in questo caso, spiegare nel dettaglio le caratteristiche video di ciascun formato è inutile.

Dobbiamo sapere soltanto che – in base alla nazione di lavoro – dovremo adeguarci ad uno di questi standard. Per chi lavora in Italia e/o in Europa, sarà il formato PAL a dettare le regole.

Interlacciato e progressivo: due importanti caratteristiche video

Importanti invece sono le due modalità di scansione: parliamone e chiariamone i fondamenti.

Fateci caso: di fianco alle misure in pixel del frame, anche su YouTube ormai, siamo soliti vedere la lettera “p” o la lettera “i” minuscole. Queste due lettere indicano rispettivamente la funzione progressiva e quella interlacciata, due modalità di scansione e di acquisizione delle immagini.

Caratteristiche video - I dettagli del video con HD-DSLRNell’intelacciato, la scansione viene eseguita leggendo l’immagine a linee alterne, pari o dispari.

Se quindi lavorerò a 25 fps, per ogni secondo di trasmissione avverranno 50 scansioni: 25 sulle linee pari e 25 sulle linee dispari. L’immagine sarà quindi creata attraverso la trasmissione dei due semiquadri (linee pari + linee dispari) alternati.

Nella modalità progressiva invece, le immagini vengono scansionate con una singola operazione, di regola partendo dall’alto e scendendo verso il basso. In questo caso, per 25 fps avverranno 25 scansioni complete dell’immagine.

Analogico e digitale

Se dovessimo fare una brutale distinzione, possiamo dire che l’interlacciato appartiene al mondo delle trasmissioni analogiche a tubo catodico, mentre il progressivo è tipico dei segnali digitali su schermi evoluti.

La modalità progressiva è di certo la più efficace, perché riduce gli artefatti e quelle linee fastidiose ai bordi degli oggetti (soprattutto in movimento) che siamo soliti vedere nei prodotti interlacciati.

Una macchina da presa che lavora in modalità progressiva, sarà dunque più pregevole di una che lavora in interlacciato. E un filmato esportato in modalità progressiva si vedrà di certo meglio del corrispondente gemello interlacciato.

Tutto chiaro fin qui? Continuiamo nel prossimo articolo: le caratteristiche video – parte 2. A presto!

Ogni marchio ed ogni immagine vanno intesi a scopo di esempio didattico e appartengono ai legittimi proprietari.

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2 commenti
  1. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Gran bell’articolo!
    Sopratutto per un pazzoide come me che porterà la propria tesina su questi argomenti. Questo articolo mi ha permesso di verificare che le mie conoscenze pregresse erano fondate e corrette.
    Sono sicuro che sarà un articolo chiarificatore per moltissime persone!
    Complimentoni!

    Rispondi

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