Video aziendali tradizionali
Filmati creativi
Esiste un motivo per cui questi filmati vanno per la maggiore. Vuoi capirlo anche tu? Seguimi.
Video aziendali tradizionali e filmati creativi? Non sono storytelling
I video aziendali tradizionali raccontano le aziende in modo ordinario e standardizzato. Interviste, macchine al lavoro, infografiche su bilanci annuali, prospettive future dell’azienda. Di questi filmati ne abbiamo fatti parecchi, in passato, e ne facciamo alcuni tutt’ora. Alcuni clienti li vogliono a tutti i costi perchè sono il prodotto video più utilizzato e diffuso. Come un buon abito scuro, vengono buoni per internet, per le fiere aziendali, per le presentazioni con i buyer… Ma ci sono buoni motivi per dire che questi filmati hanno fatto il loro tempo. Ne parleremo tra poco.
Nei filmati creativi, invece, le aziende parlano di altro. Meglio: SPERANO di raccontare se stesse mostrando immagini suggestive o fantasiose, grafiche in movimento, tecniche di ripresa particolari, candid camera e così via. Basta aprire Youtube per essere sommersi da filmati di questo tipo: sono i classici filmati che diventano (o dovrebbero diventare) “virali”. Virali perchè strambi, inusuali, creativi appunto. Piacciono da matti a chi cerca una cosa strana e particolare. A chi li condivide sui social network. A chi crede di stupire passando dalla porta (strettissima) della novità. Piacciono più a chi li fa che ai clienti. E di certo, servono a giustificare le laute fatture delle agenzie di comunicazione.
Sai cosa ne penso di queste due tipologie di video? Penso che questa comunicazione sia del tutto inutile. Leggi queste poche righe e ti dirò perchè la penso così.
Perchè questi filmati non funzionano? Invece come funziona lo storytelling corretto?
Comunicare significa parlare ad un target ben specifico di clienti. Non serve essere un genio del marketing per capire questa elementare legge. Così elementare da non entrare in testa alla maggior parte degli uffici di comunicazione.
Chi si rivolge a tutti non sta comunicando affatto. Perchè parla ad un pubblico indifferenziato, non determinabile.
La costruzione di un prodotto video deve seguire questa stessa filosofia (più molte altre, che non ti diciamo qui). Ovvero deve essere pensato seguendo strategie precise, cristalline come l’obiettivo che si vuole raggiungere.
I filmati tradizionali non funzionano perchè si rivolgono a tutti e a nessuno. Parlano la lingua generica dell’inconsistenza. Ma (l’abbiamo già detto) non esiste una sola lingua buona per tutti. A meno che il messaggio non sia fortemente diluito, quasi invisibile. Per quanto buoni, i filmati generici non arrivano da nessuna parte (e nessuno li vede, in effetti) perchè somigliano a quei regali anonimi – una sciarpa, un paio di guanti ecc. – che si comprano all’ultimo momento sotto Natale. Dove vanno a finire questi regali? In un armadio, dimenticati. Oppure li si ricicla alla prima occasione.
La creatività non funziona
I video creativi sono invece l’opposto: partono dalla convinzione (errata) che basta condividere un messaggio (ad esempio sui social) per ottenere maggiore notorietà. Seguendo questa logica, basterebbe fare vedere a un milione di aborigeni la pubblicità di una Mercedes per incrementare le vendite di auto. I creativi hanno fatto il loro tempo perchè la creatività è un valore non misurabile. Al bar sotto il nostro ufficio è possibile rintracciare decine di creativi pronti a dirci quale, secondo loro, potrebbe essere la nuova campagna pubblicitaria di Apple o Nike. E davvero ci sono elementi oggettivi per dire che le idee di una blasonata agenzia di comunicazione siano migliore di queste?
Un filmato è un investimento. E come tutti gli investimenti, ha un solo scopo: produrre reddito. Denaro e vendite, certo, ma non solo: la credibilità è reddito, la fedeltà dei clienti è reddito, e sono reddito anche la corretta percezione dei consumatori.
Per quanto ci riguarda, esiste un solo modo per creare filmati efficaci. E non appartiene di certo alle due categorie di video che abbiamo descritto qui sopra. Si chiama storytelling aziendale (o brand storytelling) e consiste nella creazione di contenuti video narrativi costruiti su una precisa idea di brand e comunicazione.
You are not a storyteller
Scrivere storie non è facile: come dice bene Stefan Sagmeister nel filmato qui sotto (guardalo, se non hai problemi con l’inglese). Chi si definisce storyteller spesso non lo è. La maggior parte delle storie scritte per il video sono stupide e noiose. Non hanno pathos, non suscitano nè emozione nè attenzione. E non basta buttare due attori su uno schermo per raccontare storie di qualità. Se poi si tratta di progettare filmati per il business, allora la faccenda è ancora più seria.
Fuori dalla retorica della produzione video (dove tutti sono registi e tutti si improvvisano narratori) esiste un deserto sterminato di incompetenza.
In quanto a noi, pensiamo di essere soprattutto artigiani. Filmmakers, appunto. Professionisti che fanno video. Se vuoi conoscerci meglio, leggi questa pagina, dove spieghiamo nel dettaglio cosa facciamo e perchè.
Non lavoriamo per tutti
Una scelta di marketing chiara, come quella che facciamo, non ci permette di lavorare per chiunque. Dobbiamo dire di NO almeno al 50% dei nostri possibili clienti perchè non hanno le caratteristiche adatte al nostro tipo di comunicazione. Perchè sono aziende piccole? Perchè non hanno budget faraonici? Niente affatto.
Occorre avere un’azienda grande e spendere decine di migliaia di euro per avere un corretto storytelling?
Il nostro criterio di scelta non riguarda le dimensioni aziendali oppure i budget. Riguarda l’identità delle imprese.
Molti dei nostri clienti sono piccole o medie imprese italiane (le classiche PMI). Ma nascondono storie e identità definite, valori solidi, caratteristiche che le rendono uniche nel mercato. Invece molte altre aziende – anche più note – hanno idee di business ed un posizionamento troppo generico e vago. Al massimo sono copie sbiadite di altri brand internazionali.
Per queste aziende possiamo fare poco o nulla. Anche se ci pagassero il doppio, anche se sottoscrivessero contratti di esclusiva pluriennali per i nostri filmati di storytelling. Perchè la cruda realtà (che nessuna agenzia di comunicazione vi direbbe mai) è questa:
Certe aziende senza identità credono di poterne trovare una grazie alla comunicazione. Purtroppo per loro, è vero esattamente il contrario.
Proprio così: una azienda deve innanzitutto costruire il suo marchio, la sua posizione nel mercato, affermarsi presso i propri clienti. POI potrà fare pubblicità per scalare le posizioni ed affermarsi nella competizione.
Per fortuna, gran parte dell’economia italiana si basa su storie di eccellenza. Imprenditori che hanno saputo affermarsi nonostante la burocrazia e la corruzione, nonostante le tasse e la mediocrità dell’universo politico. Questa è la qualità che non interessa quasi a nessuno. Non alle agenzie, e di certo non ai media. Invece a noi interessa eccome. E abbiamo gli strumenti adatti per valorizzarla.
Come spendere bene i propri soldi in tempo di crisi?
Gli italiani guardano troppa televisione. E dalla televisione assorbono alcune strategie di comunicazione tipiche della pubblicità generalista. Incontriamo quotidianamente persone che ci chiedono di creare un filmato “simile alla pubblicità X” oppure “con lo stesso effetto dello spot Z”.
Noi non lavoriamo in questo modo. Una pubblicità tv (generalista per definizione) è pensata e prodotta secondo delle logiche del tutto diverse dalle nostre. E si rivolge a target lontani anni luce da quelli a cui ci rivolgiamo noi.
Spendere bene i proprio soldi – tanto più quando si è in tempo di crisi – significa imboccare la strada più veloce per arrivare a destinazione. E colpire il proprio pubblico senza disperdere il messaggio.
Pensaci, la prossima volta che decidi di fare un filmato. Quando dovrai scegliere la tua immagine video tra filmati aziendali tradizionali e brand storytelling.