Regolamento Enac per droni e quadricotteri. Come usare un drone per riprese video

Regolamento Enac per droni e quadricotteri

Come usare un drone per riprese video seguendo il regolamento Enac

Dopo l’uscita del regolamento Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per il pilotaggio di droni a controllo remoto (S.A.P.R.). E la classica bagarre nata dall’introduzione di norme stringenti per l’utilizzo di apparecchi per riprese aeree, siamo finalmente giunti alla resa dei conti.

Lo scorso 30 aprile è stata approvata una bozza di circolare che specifica alcuni aspetti della nuova normativa. Questo lascia supporre che le norme indicate nel regolamento Enac sono da considerarsi operative e valide.

Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza, semplificando. Cerchiamo di capire bene cosa comporta l’introduzione di questo regolamento. E quali sono le norme che Enac ha dettato per l’utilizzo di veicoli volanti ad uso professionale.

Regolamento Enac per droni & quadricotteri

Fino ad oggi, l’assenza di regole certe e definite ha spinto molti operatori video ad improvvisarsi piloti. Un settore tanto ghiotto come quello delle riprese aeree non poteva che fare gola a tutti quanti. Si era creato insomma una vera e propria giungla, dove operavano indistintamente il professionista ed il neofita. E non vi erano parametri certi (nè recinti di sicurezza) che potessero indurre i clienti a scegliere con cognizione di causa.

La mossa di Enac ha – per paradosso – liberato la strada. Imponendo norme severe e rigide, ha permesso di fare una distinzione tra chi vuole operare seriamente nel settore e chi, invece, tentava di improvisarsi professionista.

Nulla da dire – intendiamoci – con gli amatori. Bene hanno fatto – invece – a tentare qualsiasi strada, a darsi da fare perchè Enac recepisse le loro istanze e permettesse a chi vola per diletto alcuni privilegi che non possono e non devono essere concessi solo ai professionisti.

Regolamento Enac per droni con funzione video HDCerto: la nascita di nuovi obblighi e nuove pratiche da svolgere ha anche dato il via ad una selvaggia caccia al corso, all’abilitazione.

Autorizzazioni e norme generali nel regolamento Enac

Questo è male, e si spera che Enac faccia presto piazza pulita di chi – ancora prima di sapere cosa deve insegnare e cosa certificare – già sbandiera brevetti, licenze e autorizzazioni.

Speriamo che anche questa occasione non si tramuti in una ulteriore vessazione all’italiana per erodere i guadagni dei professionisti e una onerosa trafila di scartoffie da compilare.

Ma partiamo dall’inizio: dalle basi, e cerchiamo di capire cosa introduce questo regolamento. Cosa occorre fare per essere in regola. Una precisazione: le cose sono in divenire, quindi non è detto che tra uno o due mesi sia tutto uguale a quando ho scritto questo articolo.

Cercherò di aggiornare periodicamente questa pagina, ma per farlo mi servono le vostre note, i vostri commenti, le vostre precisazioni. Mi aiutate?

Volare con droni: dal Far West alla legalità

Quando chiedo un parere sul regolamento Enac per droni, l’unica risposta che mi viene data è: sarà un disastro. Tutti pessimisti nel mondo dell’aviazione per riprese aeree. Devo dire che per lungo tempo lo sono stato anche io. Oggi mi ricredo un po’, ma solo fino a quando non mi capiterà di sbattere il muso su qualche muro di gomma.

Regolamento Enac per droni con funzione video HDUna cosa è certa: il regolamento Enac ha normato una zona grigia che prima era terreno per illegalità diffuse. Infatti non tutti sanno che l’introduzione di norme per il volo dei droni ha – per paradosso – favorito i professionisti, perchè ha introdotto un sistema per accedere a permessi fino a ieri insperabili.

Infatti fino a pochi mesi fa, Codice delle Navigazione alla mano, gli unici a possedere l’autorizzazione a volare in modo legale e sicuri erano i detentori di licenze aeronautiche.

Facile capire come nessun pilota di droni (o quasi) fosse realmente in regola: tutti si affidavano alla confusione delle norme, che un po’ coprivano e un po’ esponevano a rischi.

Ad ogni modo è oggettivo che oggi, se si possiedono i requisiti corretti, è possibile avere tutte le carte in regole, prima no. E questo è un fatto. Cerchiamo di capire adesso cosa dice il regolamento e come si applica.

La certificazione del drone

Ogni drone volante deve possedere una certificazione. Questo è uno dei punti fondamentali del regolamento Enac per droni. Si indicano due tipologie di mezzi: quelli sopra i 25 kg (considerati veri e propri mezzi professionali volanti di tipo industriale) e sotto i 25 kg (mezzi semiprofessionali oppure amatoriali, spesso auto-assemblati).

Quando si parla di mezzi volanti sopra i 25 kg le regole sono stringenti: occorre una completa certificazione di volo (manuale operativo di funzionamento ed operazioni) e fare parte di un sistema organizzato e strutturato che permetta controlli regolari, verifiche sul funzionamento e sulla tenuta delle parti.

I mezzi sotto i 25 kg invece richiedono solo una auto-certificazione, vale a dire un documento che l’operatore compila alla luce delle proprie volontà operative. Una sorta di versione light della certificazione abituale.

Il problema è che – al momento – non sono chiare né le procedure di certificazione né i costi né i luoghi dove farla eseguire. Enac dovrà chiarire tutto al più presto.

Le operazioni critiche e quelle non-critiche

Il regolamento Enac distingue tra zone critiche e non critiche: in base alle aree in cui verranno fatte le operazioni di volo, occorrerà distinguere tra queste due categorie.

Regolamento Enac per droni con funzione video HDLe aree non critiche sono quelle deserte oppure agricole, per niente o poco abitate. In questo caso il volo con drone può avvenire senza troppe limitazioni, ma comunque prevedendo quote di volo basse (massimo 70 metri) ed un raggio limitato per le operazioni (200 metri). Per queste operazioni servirà comunicare il teatro delle operazioni ma non dovrebbero esserci troppe limitazioni.

Le aree critiche sono invece quelle abbastanza o molto affollate, quelle turistiche, cittadine. Piazze, strade pubbliche, aree di spettacoli, stadi ecc. In questo caso la quota di volo massima si alza a 150 metri ed il raggio aumenta fino a 500 metri. In questo caso, Enac dovrà valutare caso per caso e non servirà l’auto-certificazione, anche se si tratta di droni leggeri.

Le quote maggiori sono riservate alle aeromobili industriali, civili o militari, quindi vedete di non superare queste quote.

In ogni caso è vietato il traffico notturno, quindi mettete in valigia anche le speranze di poter fare riprese su città addormentate o su luoghi in penombra.

Il pilota

Per pilotare un drone – sia esso pesante o leggero – occorre essere maggiorenni ed avere una sorta di attestato di idoneità. Su questo punto ci sono ancora moltissimi dubbi: chi insegna cosa? In quali scuole? A quale prezzo?

Regolamento Enac per droni con funzione video HDFacile capire che su queste variabili si giocherà il destino di molti professionisti. Conti alla mano, infatti – potrebbe non essere così conveniente partecipare ad un corso, richiedere un attestato, fare corsi di addestramento o perfezionamento.

Inoltre sembra che il corso non dovrà essere generico, ma specifico per il drone: significa che se si guidano 2 tipi di apparecchi occorrerà abilitarsi in due corsi distinti. Folle? Anche a me pare così.

Molte voci indicano poi nei requisiti psico-fisici un altro muro insormontabile. Probabilmente occorrerà dotarsi di un certificato medico che attesti l’abilità alla guida di macchine volanti. Per capirci, si tratta di un certificato più approfondito anche rispetto a quello di chi pratica attività sportiva. Questo significa una precisa idoneità al volo preclusa sia a chi possiede difetti visivi o motori oppure a chi non è in grado di certificare la perfetta condizione della propria salute.

Un gran bel pasticcio, i cui dettagli – come dicevo – vanno ancora chiariti e andrebbero meglio approfonditi.

L’assicurazione

Come prevedibile, è stato introdotto l’obbligo di assicurare il drone. Questo significa dotarsi di una polizza RC che tuteli terze persone da danni derivati da impatto col drone, distruzione di beni, ferimenti o peggio.

Queste polizze sembrano piuttosto care perché – al contrario di quelle stipulate prima del regolamento – richiedono precise norme di sicurezza che faranno lievitare il prezzo della polizza.

Riassumendo il regolamento Enac

L’uscita del regolamento ha sparigliato il tavolo e introdotto un bel po’ di enigmi. Ancora oggi tutto appare fumoso e senza chiarezza. Non si capisce dove fare i corsi, quanto costeranno, in cosa consistono i  manuali, quale tipo di assicurazione servirà stipulare…

Ogni professionista intenzionato a lavorare con immagini aeree dovrà assolvere una miriade di operazioni. Speriamo che tutto questo non deprima un mercato che – in controtendenza con il resto dell’economia italiana – mostrava segni di ripresa e crescita.

Proprio vero che – come dicono i giapponesi – “chiodo che spunta prende la martellata”. Forse un po’ di business nel nostro paese fa troppa invidia, e bisogna subito trovare il modo di fermarlo. Regole sì, insomma: gabelle no, grazie. Abbiamo già dato.

Ogni marchio ed ogni immagine vanno intesi a scopo di esempio didattico e appartengono ai legittimi proprietari.

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14 commenti
  1. Salvo
    Salvo dice:

    Ciao Thomas…
    prima di tutto grazie per le tue delucidazioni, come al solito utilissime.
    In attesa di ulteriori chiarimenti in materia volevo chiederti un consiglio:
    io non capisco niente di droni, ma mi trovo a dover fare questo investimento, per dare un valore aggiunto ai miei video (soprattutto quelli matrimoniali). Tornando a quello che giustamente hai sottolineato nel tuo articolo, visto che da oggi si farà distinzione fra professionista e amatore, ecco io ho intenzione di diventare un professionista in questo settore.
    Fatta questa premessa, e avendo già dato un’occhiata a diversi siti internet di rivenditori di droni, la domanda è:
    “meglio comprare un drone più piccolo e leggero per montargli una camera anche compatta dedicata alla registrazione video, o investire di più su un modello più grande in grado di sostenere il peso ad es. di una reflex?
    Ovviamento quello che mi interessa è la qualità e la stabilità delle riprese. Per la qualità ormai non è un problema, visto che ci sono ottimi prodotti che registrano in full-hd o addirittura 4k anche su piccoli corpi compatti. Ma per la stabilità? il gimbal? a quanto ho capito è forse l’elemento più importante, si può montare un buon gimbal sia su modelli piccoli che su quelli grandi? o il fatto di avere un drone più grande e costoso è legato proprio al fatto di poter supportare uno stabilizzatore di un certo livello?”
    Poi leggevo di tante funzioni importanti, tipo il “ritorno a casa automatico”, il volo in sospenzione stabile quando non si utilizzano i comandi ecc… tutte funzioni interessanti.
    La spesa massima per il mio investimento è 10.000 euro. Sulle basi di quanto detto, sapresti consigliarmi un buon setup? e magari anche un venditore affidabile?
    ps: io vivo a Ragusa, in Sicilia.
    grazie in anticipo per la tua disponibilità
    ciao

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      Ciao Salvo,

      grazie per i complimenti: come al solito sei molto generoso. Il setup del drone è una cosa molto personale. Io personalmente preferisco modelli piccoli perché i miei lavori chiedono alta capacità di movimento e posso – almeno in parte – permettermi una qualità GoPro e non una reflex. Quando mi è capitato di dover lavorare su progetti documentaristici mi sono sempre affidato all’esterno, a ditte di cui mi fidavo.
      Detto questo, i Gimbal moderni sono molto stabili ma anche piuttosto delicati. Più piccoli sono (GoPro version) più sono fragili. Secondo me i prodotti Dji oppure 3D Robotics sono più che buoni. Ho sentito parlare bene del modello DJI Spreading Wings S900: in questo caso però ricorda che oltre al corpo del drone e all’elettronica devi anche comprare il gimbal.

      Ho comprato in modo soddisfacente da diversi rivenditori: da Hooby & Hobby a Modellismo Rossi anche ad Amazon. Insomma: trova l’offerta più conveniente!
      A presto, fammi sapere come va!

      Rispondi
  2. Emiliano
    Emiliano dice:

    Ciao Thomas ho letto con piacere l tuo articolo e volevo chiederti consiglio.
    Sono molto tentato di comprare il nuovo parrot bebop,ne sono innamorato,lo userei solo ed esclusivamente per passatempo,servirà comunque il brevetto assicurazione ecc. per poterlo usare?.
    A breve lo venderanno in tanti centri commerciali e non penso che daranno un informazione chiara di cosa serve o non serve per usarli in libertà,immagno quanti lo compreranno ingenuamente e poi magari si renderanno conto che non possono usarli.
    Ciao grazie

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      la normativa è ancora abbastanza fumosa: su sito di Enac puoi trovare tutti gli aggiornamenti. La mia opinione è che tutti i droni per uso ricreativo saranno liberi da normative di settore ma dovranno attenersi a norme minime di regolamento (ad esempio quella di essere usati solo in contesti protetti ecc.). I droni professionali, invece, saranno soggetti a norme stringenti sull’utilizzo, sulla preparazione dei piloti, sulle procedure in caso di avaria ecc.
      Se ci pensi, un drone di 7/8 kg che precipita alla velocità di un corpo in caduta libera può essere MOLTO pericoloso. Tu cosa ne pensi?
      A presto!

      Rispondi
  3. Andrea Quaranta
    Andrea Quaranta dice:

    Avrei una domanda da porvi:

    Per far volare un drone in corrispondenza di una spiaggia bisogna avere dei permessi speciali se si quali sono e a che ente mi devo rivolgere ?

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      Ciao Andrea,

      da qualche tempo non seguo direttamente la parte droni, quindi devo chiedere i dettagli legislativi al mio collega. Per quanto mi ricordo (e a meno che non siano intervenute modifiche recenti) anche per questo genere di operazioni il referente è Enac. Più la spiaggia è affollata e luogo frequentato, più è complessa la procedura. In ogni caso, devi frequentare un corso di addestramento, conseguire una sorta di patentino, utilzzare un drone “certificato” e poi fare richiesta a Enac, che valuterà la tua proposta in base ai rischi. In bocca al lupo. Per altre info, guarda pure: http://www.hobbyhobby.it/contents/it/d193_corsi.html

      Rispondi
  4. Ryan de Seixas
    Ryan de Seixas dice:

    Ciao Thomas, sono un americano con doppia cittadinanza essendo mia madre Italiana. Vivo alle Hawaii dove uso spesso il mio drone (qui non ci sono limitazioni in luoghi pubblici). Ho fatto viaggi per lavoro in Indonesia e Thailandia dove ho potuto filmare senza alcun problema. Verro` in Italia in Giugno e vorrei poter filmare il Bel Paese, purtroppo sembra che in Europa non sia cosi` semplice. Mi domando che cosa potrebbe succedere quando cerchero` di entrare in Italia con il drone (meno di 25 kg.) e se correro` rischi di multe o peggio che il drone possa essere confiscato. Verro` in Italia solo per un mese e ovviamente non avro` tempo per certificazioni. Uso il drone da parecchio tempo e non ho mai avuto alcun incidente. Potresti aiutarmi a chiarire questi dubbi. Ti ringrazio. Aloha

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      Ciao Ryan,

      rispondere alla tua domanda non è facile. Secondo me – ma sono disposto a smentire domani – se voli per piacere e senza essere invadente non dovrebbero esserci troppi problemi. Se invece usi il drone per scopi commerciali, in modo invasivo e soprattutto in modo pericoloso, problemi ce ne saranno eccome. A norma di legge, un “brevetto” ti serve eccome, e se voli su persone o luoghi pubblici, ben più di una semplice certificazione. Buon senso, amico mio, e attenzione. E volare su cose e non persone. E mille altre cose che non sto qui a ripeterti. Ascolta me: se vuoi volare vai in un campo volo. Se vuoi una foto dall’alto, compra una fotografia. Brutto da dire, ma l’Italia è così. Dura e macchinosa. Aloha, amico mio, e salutami la tua nuova terra, sfortunata e bellissima.

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      Rispondi
  5. alessandro
    alessandro dice:

    Ciao, ho letto il tuo articolo riguardo ai droni, sono da sempre appasionato di aereomodellismo, elicotteri e oggi del drone Phantom, grazie per l’articolo, non chiarisce totalmente le regole ma almeno la conduzione di comportamento da tenere, sia professionale che amatoriale.
    Le mie riprese sono basate su paesaggi collinari e spero di non incorrere in sanzioni. Continuerò a seguire i tuoi articoli per essere informato, sperando che si possa trovare una soluzione senza esserci delle speculazioni ti saluto cordialmente.
    Alessandro

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      Grazie Alessandro,

      mi fa piacere avere lettori come te: scusa anzi il ritardo nella risposta ma abbiamo avuto un’estate complessa.
      L’articolo è vecchiotto, quindi non ci si può aspettare di essere totalmente aggiornati. Ma di certo, come dici, ci sono punti importanti che vanno fissati.
      A presto!

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      Rispondi
  6. paolo
    paolo dice:

    Ciao e complimenti per l’articolo, il mio caso è alquanto particolare, io sono un fotografo e videomaker agli inizi ma in regola con P.IVA e codici attività, sto eseguendo e producendo con la mia ttività un progetto video personale, un cortometraggio autofinanziato con l’aiuto di amici e di chi vuole darmi una mano, tra questi c’è un ragazzo che possiede un drone, e ci sarebbe perciò la possibilità di effettuare delle riprese video, la zona dove verrebe impiegato il drone è una zona boschiva e isolata circondata da zone agricole che fa parte di un piccolo parco naturale dove la presenza di persone è sporadica e quasi nulla che la può attraversare per mezzo di un sentiero, ma facilmente visibile e controllabile. Stando ai limiti di 70 metri di altezza e 200 metri di distanza, per poi utilizzarle nel montaggio del video autofinanziato che non ha un committente, premetto che ho già avuto il permesso per transitare in zone a traffico limitato per posteggiare i mezzi quando abbiamo fatto altre riprese che abbiamo fatto con varie assicurazioni infortuni, rc, ecc… ma questa del drone è una cosa da poco uscita come possibilità… potremmo rientrare nell’utilizzo hobbystico essendo il video una cosa amatoriale e autoprodotta? Cosa deve avere il ragazzo che utilizza il drone di documentazione per corredare le riprese e utilizzare il suo contributo amatoriale visto che non lo fa per lavoro?

    Rispondi
    • Thomas Graziani
      Thomas Graziani dice:

      Ciao Paolo, grazie per il commento. Ufficialmente devo dirti che senza essere in regola con patenti e assicurazioni il tuo drone non può e non deve volare. Puoi farlo, ma solo in aree protette come un campovolo ecc. Ufficiosamente (tanto nessuno ci sente) posso dirti che sono tantissime le persone che volano pur non essendo in regola. A te la scelta, sapendo che oggi i controlli ci sono e che le multe, anche per i piccoli Phantom, sono salate. Io non lo farei, per dire. Il mio consiglio: cerca un po’ di budget (anche minimo) e contatta qualcuno nella tua zona che sia in regola con patenti ecc. Spiega la situazione nel dettaglio e vedi cosa ti dice. Non si può lavorare gratis, ma se ti servono poche riprese e non servono intere giornate di produzione (magari ve la cavate in un pomeriggio di lavoro) secondo me potete trovare un accordo. Prova ci, poi fammi sapere come va. A presto.
      t

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