Obiettivo o obbiettivo? Dubbi linguistici e non solo

Obiettivo o obbiettivo? Dubbi linguistici e non solo

Come si dice: obiettivo o obbiettivo? E quali differenze ci sono?

Di certo la grammatica non è il primo interesse di chi legge queste pagine. Eppure capita a molti, professionisti compresi, di non sapere se la parola giusta per definire una lente sia obiettivo o obbiettivo. Ma è solo un vezzo, questo post, oppure la cosa nasconde qualcosa di più? Proviamo a capirci qualcosa.

Obiettivo o obbiettivo. Una questione semantica

Ci racconta il sito della Treccani che la forma corretta della parola è obiettivo. Mentre la seconda versione, ovvero obbietivo, non è altro che una derivazione popolare, colpevole di aver generato il raddoppio della “b”.

Tuttavia nel gergo comune entrambe le forme sono accettate. E oggi vengono invece considerate corrette dalla maggior parte dei professionisti.

Dal latino obiectivum, il che giustifica la singola “b”, con questa parola si indica indica un concetto profondo. L’essere esente da pregiudizi, da preconcetti. Possedere una visione nitida, uno scopo preciso e cristallino. Possedere equilibrio nel giudizio.

E così dovrebbero essere le nostre amate lenti. Testimoni affidabili, ed obiettive appunto, della realtà che abbiamo davanti.

Questa alchimia naturale è possibile, oggi come ieri, grazie al lavoro di tecnici specializzati. Alla cura certosina che alcune aziende e alcuni professionisti ancora sono capaci di donare.

La differenza tra obiettivo o obbiettivo: la qualità conta

Sembra un paradosso, in questo mondo di delocalizzazione selvagge e giochi al ribasso, che l’eccellenza nel campo della produzione di obiettivi sia ancora nelle mani di pochi paesi.

Soprattutto Giappone e Germania si contendono questo primato grazie ad una tradizione produttiva di eccellenza. Tradizione, che è sopravvissuta alle crisi economiche ed alle giravolte della speculazione.

Da Gerolamo Cardano in poi, la storia delle lenti fotografiche è stata costellata di intuizioni e rivoluzioni. Tutte hanno contribuito alla realizzazione di un obiettivo (inteso in questo caso come “scopo”) che mira alla rappresentazione dell’esistente nel modo più fedele e dettagliato possibile.

Che si dica obiettivo o obbiettivo in fondo poco importa. Conta invece che lo sguardo di chi fotografa, di chi registra l’immagine, sia privo di pregiudizi e preconcetti. I migliori obiettivi disponibili sul mercato non potranno mai sostituirsi alla perizia del fotografo. Potranno, questo sì, realizzare l’azione meccanica della ripresa. Ma certamente non potranno fare di un’immagine sciatta un capolavoro.

Per questo, nonostante la nascita di aggeggi sempre più nitidi e performanti, lo sguardo del fotografo sarà sempre la pietra angolare di un’arte ancora tutta da scoprire.

 

Come si produce un obiettivo?

Ogni marchio ed ogni immagine vanno intesi a scopo di esempio didattico e appartengono ai legittimi proprietari.

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